mercoledì 24 marzo 2010

Effetti... da ritenersi speciali...

Sin dalle origini gli artisti del cinema hanno sempre cercato di stupire lo spettatore con tecniche sempre nuove e avanguardistiche: dal movimento, al parlato, al colore, a quelli che erano i primi “effetti speciali”.

Mi soffermerò soprattutto su questi ultimi, poiché sono un campo che è in continuo sviluppo e si sta sviluppando maggiormente tutt’ora.

Il cinema sta vivendo una svolta epocale e quella dei “visual effect” è ormai una realtà innegabile; l'industria cinematografica ha deciso di seguire la strada del progresso, e non tornerà più indietro

Quale fu il primo "effetto speciale" e soprattutto come funziona?

Fotogramma, muovi il personaggio, fotogramma, rimuovi ancora il personaggio, fotogramma... La stop motion.
Essa si ottiene fotografando fotogramma per fotogramma il movimento di un personaggio o di un modello.
La stop motion è una tecnica molto "primitiva" per la storia del cinema, basta pensare che il primo film in stop motion, di grande successo, fu King Kong del 1933.
Oggi è diventata un'alternativa d'autore per i film che di solito vengono animati attraverso la tecnica della computer graphics. Per esempio, sia Tim Burton che Wes Anderson avrebbero potuto realizzare rispettivamente, la "Sposa cadavere" e "Fantastic Mr.Fox", animandoli al computer, ma presero la decisione di buttarsi nella stop motion, poichè ritengono questa tecnica difficile da realizzare, unica nel suo genere e soprattutto dopo tanta fatica, restituisce dei risultati ottimi.

A volte ne vale la pena. Altre volte potresti girare nello stesso tempo, due o più film.

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