martedì 30 marzo 2010

Un semplice manifesto...



Interessante video creato da due studenti dell'Università Sapienza di Roma, ricapitola gran parte degli argomenti trattati in questo blog.

mercoledì 24 marzo 2010

Effetti... da ritenersi speciali...

Sin dalle origini gli artisti del cinema hanno sempre cercato di stupire lo spettatore con tecniche sempre nuove e avanguardistiche: dal movimento, al parlato, al colore, a quelli che erano i primi “effetti speciali”.

Mi soffermerò soprattutto su questi ultimi, poiché sono un campo che è in continuo sviluppo e si sta sviluppando maggiormente tutt’ora.

Il cinema sta vivendo una svolta epocale e quella dei “visual effect” è ormai una realtà innegabile; l'industria cinematografica ha deciso di seguire la strada del progresso, e non tornerà più indietro

Quale fu il primo "effetto speciale" e soprattutto come funziona?

Fotogramma, muovi il personaggio, fotogramma, rimuovi ancora il personaggio, fotogramma... La stop motion.
Essa si ottiene fotografando fotogramma per fotogramma il movimento di un personaggio o di un modello.
La stop motion è una tecnica molto "primitiva" per la storia del cinema, basta pensare che il primo film in stop motion, di grande successo, fu King Kong del 1933.
Oggi è diventata un'alternativa d'autore per i film che di solito vengono animati attraverso la tecnica della computer graphics. Per esempio, sia Tim Burton che Wes Anderson avrebbero potuto realizzare rispettivamente, la "Sposa cadavere" e "Fantastic Mr.Fox", animandoli al computer, ma presero la decisione di buttarsi nella stop motion, poichè ritengono questa tecnica difficile da realizzare, unica nel suo genere e soprattutto dopo tanta fatica, restituisce dei risultati ottimi.

A volte ne vale la pena. Altre volte potresti girare nello stesso tempo, due o più film.

lunedì 22 marzo 2010

Il 3D può salvare gli incassi di un film?

Non avete mai notato che quando c'è l'uscita di un film in 3D, a volte la locandina ha la scritta "3D" più grande del titolo del film?

E' sia una tecnica nel realizzare un film, ma anche una tecnica pubblicitaria nell'avvicinare lo spettatore.

In Italia, dopo l’uscita di San Valentino di Sangue, durante tutto il 2009, c’è stato un “boom” di film, soprattutto d’animazione, proiettati in 3D ( es: Coraline e la Porta Magica, Mostri Contro Alieni, UP, L’Era Glaciale 3 e A Christmas Carol).

San Valentino di Sangue-3D (2009) fu un primo film, horror-splatter, con attori in carne ed ossa, realizzato con questa tecnica e distribuito in 3D su scala mondiale.
Il film non è stato distribuito solamente per i cinema IMAX 3D, ma anche per le normali sale cinematografiche di tutto il Mondo e questa pellicola di “serie B è la dimostrazione di come il 3D possa rivalutare un film, che oltre a non attrarre un grande pubblico risulterebbe essere un prodotto di scarsa qualità.

Il suo successo è stato determinato solo ed esclusivamente da una motivazione pubblicitaria (la gente si aspetta grandi cose da questo famigerato 3D).

Vorrei chiarire, anche se sembra che io sia contrario al 3D, non lo sono affatto, cerco solo di far riflettere lo spettatore.

Il 3D, Bufala o grande innovazione?

Nel 2004, il film Polar Express venne presentato come primo lungometraggio animato in 3D realizzato per il sistema IMAX 3D.
Fu proiettato in 3.584 cinema in 2D e solamente in 66 cinema IMAX.
L'incasso dei cinema 3D rappresenta, nonostante il numero ridotto, ben il 25% del totale.

Il sistema IMAX 3d non è il più diffuso, infatti questo sistema, noto come IMAX HD, è stato testato nel 1992 al Canada Pavillon dell'EXPO '92 di Siviglia, ma è stato giudicato troppo costoso e successivamente abbandonato.

Però, il concetto che voglio trasmettere è un altro. Solo l'idea del 3d, lo spettatore la percepì sottoforma di estremamente creativa, qualcosa da provare e proprio questo gli fece attivare l'interruttore della curiosità nel cercarsi una sala cinematografica che disponeva l'attrezzatura tale.

Questo meccanismo fece in breve tempo far rivalutare l'attrezzatura di qualsiasi sala cinematografica e grazie a sistemi meno costosi, come il "Real 3D", si innescò il "boom" del cinema 3D.

Il nuovo cinema... idee del mezzo secolo.

Come si immaginavano il cinema a metà novecento?

Le idee sono le quasi le stesse di ciò che oggi noi crediamo sia un cinema innovativo.
La tecnica del 3D applicata al cinema è molto più antica di quanto si creda. Si pensi un po’ che il primo film proiettato in 3D, The Power of Love, risale al 1922.

Il principio su cui questa tecnologia si basa, è quello della visione stereoscopica.
La tecnica utilizza una cinepresa o una videocamera con doppio obiettivo e doppia esposizione: nel caso della pellicola si hanno due rulli che corrono parallelamente e che riprendono al contempo due visioni leggermente sfalsate della medesima immagine
Le immagini riprese vengono successivamente proiettate sullo stesso singolo schermo, contemporaneamente. La separazione delle due immagini destinate una all'occhio destro, l'altra all'occhio sinistro dava l’idea del 3D indossando gli occhialini.
Col passare degli anni, che videro nel decennio anni ’50 l’età d’oro del cinema 3D, la tecnica divenne sempre più avanzata, fino ad arrivare ai giorni nostri dove essa viene applicata soprattutto al cinema d’animazione computerizzato.

venerdì 19 marzo 2010

Dal suono del pianoforte

Un impiegato in ogni sala di proiezione, aveva il compito di sedersi di fronte a un pianoforte verticale e suonare improvvisando, seguendo il ritmo e la velocità delle scene del film.

Oggi il montaggio digitale si realizza seguendo il procedimento inverso, si monta il video sulla base musicale. Nei corsi di montaggio digitale, prima di lavorare e trattare dialoghi vocali, si realizzano vari video, con transizioni a tempo sulla base musicale, i quali servono a capire che l'audio nel cinema è molto più importante rispetto alla parte video.

Per questo si cercò subito una valida alternativa, per oviare il probblema dell'audio. Prima con l'ausilio di didascalie, che simulavano dialoghi non vocali, successivamente, creando il sonoro su pellicola.

domenica 14 marzo 2010

Scommessa, sfida, successo mondiale.

Questione di mentalità.
I produttori cinematografici si "buttavano" e si "buttano" ancora oggi sugli aspiranti registi e su coloro che di solito realizzano indipendente. Sanno benissimo di non aver alcuna garanzia sul ritorno ed è una peculiarità che li contraddistingue dagli Europei e soprattutto italiani, i quali se non hanno un ritorno del mille per cento sui costi di produzione, non alzano neanche il telefono. Anche con il passare degli anni, anche prendendo spunto dagli Americani su come si deve interagire nella realizzazione di un contenuto cinematografico, ancora oggi la mentalità rimane sempre la stessa.
Per produrre un film in Italia serve un nome, una "spinta", una raccomandazione. Non dico che dall'altra parte del mondo, non avviene questo processo, ma ovviamente, se la domanda è molto alta, la risposta si fa sentire su più individui. Una parte di questa risposta è sicuramente dedicata al cinema "indie", acronimo utilizato per il cinema indipendente ed è molto favorevole che il produttore dia fiducia ad una persona "alle prime armi", che scommetta su di te... anche perchè se si affidasse sempre a registi e attori noti, che sfida sarebbe... che successo di goderesti?

Ma... Hollywood?

Quando è nata? Perchè proprio in California? Che cosa era e come era vista dalla popolazione?

Quando nacque il cinema era solo una fattoria.
Un ranch, situato sulle stesse colline della prestigiosa capitale del cinema, solo poco dopo l'imprenditore H.J. Whitley, conosciuto come il "padre di Hollywood", per aver costruito la Banca di Hollywood e l'Hollywood Hotel, capì che in breve tempo sarebbe diventato una posizione strategica per molti registi e aspiranti registi, case prodruttrici e case di distribuzione.
Lui si accorse ed ebbe la fortuna, che Motion Picture Patents Company monopolizzava tutti i brevetti nella realizzazione dei prodotti cinematografici.
In breve tempo, molti del settore da New York, da Miami e soprattutto da Chicago, si trasferirono proprio della contea di Los Angeles, proprio a Hollywood. Un posto in cui il clima era perfetto, in cui si era vicino a qualsiasi ambiente faunistico, dal mare di Santa Monica, al deserto del Mojave alla catena montuosa dove è presente il parco dello Yosemite.
Infine in breve tempo, grazie a questa prima migrazione, arrivarono di conseguenza, come delle iene affamate di futuri investimenti, i grandi produttori.

sabato 13 marzo 2010

Enfasi mimica

Un mimo è una persona che si avvale solo dei movimenti del proprio corpo per descrivere una situazione o un personaggio.
Ciò che capitava nel cinema, ovvero il cinema muto, è una forma parziale del cinema a cui oggi noi siamo abituati ad apprendere, formata da attori che si servivano della propria capacità nel creare enfasi attraverso i movimenti.

Secondo uno dei più grandi maestri, Alfred Hitchcock:
« I film muti sono la forma più pura del cinema. »
mancava solo un tassello, tutto ciò che serviva è solo qualcosa di più reale, un parlato, dei rumori.

Il cinema muto, però aveva anche delle limitazioni tecniche, per esempio un non vedente non poteva seguire un film, a differenza di adesso, che alcuni film si concentrano soprattutto sul dialogo fra i personaggi, rendendolo seguibile anche ad occhi chiusi.
Anche se sono dei casi eccezionali, anche se pensate che i non vedenti non vadano al cinema, era solo un esempio per dire che mancava un ingrediente per ricordare che il cinema durante la sua evoluzione ha subito innumerevoli mutazioni, prima di arrivare già solo al cinema muto, ritenuta da molti, l'inizio, la partenza dell'evoluzione del cinema.

venerdì 12 marzo 2010

Prime sale cinematografiche

Qual è la sala cinematografica più antica?
Basta tradurre il termine "sala cinematografica" in inglese e si scopre che la prima "movie theatre", come si può capire dalla traduzione, è proprio il teatro.

L'evoluzione di queste sale cinematografiche è molto strana, poichè le prime sale cinematografiche non furono le già esistenti possenti strutture teatrali, ma furono nate come piccoli saloni con circa una trentina di sedie disposte di fronte un telo bianco, ma con il passare degli anni si cercò di costruire sale cinematografiche sempre più simili a teatri.

A volte non ci rendiamo conto che le innovazioni che si presentano come il cinema, sono solo un'altra forma di rappresentazione, sotto un'altra forma di comunicazione. Oggi, la maggior parte dei teatri, antichi o di recente costruzione che siano, spesso sono adibiti per le proiezioni cinematografiche.

Il prodotto cinematografico è il frutto di un'arte...

...solo dopo è diventato un valido elemento professionale. Nella società moderna, in particolare dopo il "superamento" del teatro, il cinema e la parallela arte cinematografica si definiscono come la settima arte.
Come tutte le arti, nasce per un libero sfogo della creatività, nasce come hobby, nasce come talento, solo successivamente si cerca di renderla professione.

<< L'innovazione non riguarda solo la tecnologia e può assumere forme diverse, per esempio lo sviluppo di nuovi concetti, la progettazione o i mutamenti dell'immagine. >>

Ed è proprio al cavallo del 1900, che i Signori Lumière, dopo anni e anni di tempo spesi in ricerche nei loro laboratori domestici, riescono a unire due avvenimenti, fondamentali da creare la prima cinepresa. Il primo risale al II secolo quando i popoli orientali utilizzavano le ombre cinesi come libero sfogo della loro creatività, rappresentando con l'ausilio di sagome, figure e persone facendole interagire fra di esse. Il secondo risale, quando i fratelli capirono che una figura mostrata velocemente più volte in posti diversi, dava una sensazione di movimento. L'innovazione non è solo il collegare due concetti, bensì loro capirono che grazie a quello strumento si potevano definire dei professionisti in quell'ambito, ancora inesplorato.

Se le ombre cinesi, si possono definire un'arte... Anche il cinema può essere definito come tale.

giovedì 11 marzo 2010

Benvenuti!

<< Che forza! Sembrava che fossimo dentro al film! >>

Ecco come gli spettatori commentavano al termine dei primi spettacoli cinematografici e non solo. Agli inizi del '900, soprattutto con l'introduzione del sonoro su pellicola, essi rimanendo coinvolti in qualcosa di estramamente innovativo, credevano di aver assistito a un processo che nasce come innovazione, trasportato in pochissimo tempo dai laboratori di ricerca alle sale cinematografiche. Questa frase (o qualcosa di simile), si ripresentava abitualmente ad ogni cosidetta innovazione, dall'introduzione del sonoro su pellicola, come precedentemente accennato, dalla costruzione di sale con sempre più comfort per la visione, dall'avvento dei colori, sino al più recente 3d.

Questo blog è nato per far riflettere il lettore, che le innovazioni tecnologiche che si presentano nelle sale cinematografiche, non sono innovazioni tecnologiche, bensì sono delle innovazioni nel distribuire e riprodurre un contenuto cinematografico. Si presenta come innovazione tecnologica, solo grazie ad un aspetto pubblicitario. Inoltre vuole far conoscere al lettore, quando avviene veramente un'innvozione tecnologica cinematografica e che l'immaginazione nel creare un modo "alternativo" di guardare film, non è tanto distorta dalla futura realtà.

Avere una grande fantasia, non significa solo sognare. In alcuni casi, vuol dire diventare un inventore.